Web Marketing
FU COSÌ CHE LA CULTURA DIVENNE TASCABILE
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DATA: 9 Febbraio 2018
In principio c’era il testo ottimizzato SEO, poi i metadati delle immagini, le gif a tema per i profili social ed ora anche i video si sono aggiunti nelle nostre timeline. I video sono sulla bocca di tutti già ormai da almeno un anno: sembrano semplici, sono d’effetto e sono capaci di raggranellare parecchie visualizzazioni.
Secondo l’ultimo report di IAB (Internet Advertising Bureau), nel 2017 solo in Inghilterra sono stati investiti circa 700 milioni di sterline per il video advertising, sorpassando i record ottenuti dai banner display con una velocità inaspettata. Il cambiamento repentino non è dovuto solo alle generazioni più giovani che hanno iniziato ad usare le nuove tecnologie, ma anche dal cambiamento delle abitudini di generazioni più adulte. Ricerche condotte da Nielsen hanno evidenziato come in realtà sia la Generazione X (dai 45 anni in su) ad essere la più dipendente dallo smartphone, registrando 1,5 miliardi di visualizzazioni ogni giorno solo su YouTube.
Come fare, dunque, ad integrare i video nella propria strategia?
Ci viene in aiuto Google Brandlab, il laboratorio di ricerca di Google, che ha ideato un modello tanto semplice quanto importante: il Modello CCC (Crea, Collabora e Cura).
Crea
La prima indicazione è di creare un contenuto che rifletta il tono di voce del brand, interpretando il giusto mezzo tra quello che rappresenta il marchio e cosa interessa al pubblico. Il contenuto può servire a generare attenzione o a rispondere a una necessità dell’utente, intercettando i suoi micro-moments.
I micro moments sono momenti brevissimi in cui l’utente si rivolge al web per risolvere un problema o per imparare a fare qualcosa di nuovo. I contenuti che rispondono a queste esigenze sono generalmente how-to, che danno risposte precise e puntuali.
Collabora
Collaborare con chi ha fatto dei video il mezzo principale di comunicazione con la propria community può portare diversi benefici: il brand guadagnerà la fiducia che il pubblico ripone nell’influencer; il prodotto sarà mostrato in un’occasione d’uso reale (o realistica) e il marchio imparerà a comunicare in un modo nuovo con la propria audience.
Tutto questo, senza dimenticare un punto importante: i contenuti creati devono essere allineati alla personalità del brand e dell’influencer, per questo è importante scegliere con cura con chi collaborare.
Cura
Curare un contenuto significa passare dallo storytelling allo storymaking. Non si tratta di raccontare un contenuto a un pubblico in ascolto ma di produrre una call-to-action che esorti l’utente a creare contenuti e a guidare la storia.
Il messaggio acquista autenticità, si diffonde su più canali e incontra il desiderio di interazione dell’utente.
È chiaro, quindi, che il video è il mezzo migliore per comunicare con la propria audience, oggi. Che sia su YouTube, Instagram o Facebook, due sono le cose da tenere a mente prima di integrare questo tipo di contenuti nella propria strategia: capire cosa creare e come farlo.